All'interno del vostro pannello di controllo potrete effettuare una serie di operazioni come, ad esempio, stabilire l'IP primario cui è associato il nome a dominio, creare dei sotto-domini, indirizzare la posta elettronica, configurare il record MX necessario per il funzionamento della Posta Elettronica Certificata e molto altro ancora.
Saper gestire correttamente i DNS del proprio dominio può risultare molto più importante di quello che si possa pensare.
Attraverso i DNS (Domain Name System) gli utenti di Internet possono visitare un sito web semplicemente digitandone il nome a dominio. In questo momento, ad esempio, stai scaricando delle pagine web da un computer remoto (il nostro server) che hai raggiunto digitando nel tuo browser un indirizzo web del tipo:
Analizziamo questa stringa:
http:// è il prefisso che indica il tipo di protocollo utilizzato per instaurare la connessione tra due computer (il tuo computer ed il server remoto che ospita queste pagine);
www.nomedominio.tld è lo specifico host cui sei connesso che, a sua volta, può essere scomposto in tre segmenti distinti. Partendo da destra :
Quello che eventualmente segue a destra del tld è l'indicazione del percorso del file e/o della cartella remota presente all'interno dello spazio web occupato dal sito.
Attraverso i DNS, è possibile associare un host ad uno specifico IP. Come sappiamo, infatti, ogni computer connesso alla Rete è contraddistinto da un indirizzo IP che può essere paragonato, per fare un esempio banale, ad un numero di telefono: "digitando quel numero" si raggiunge il computer cui è stato assegnato.
Al fine di semplificare il processo di connessione ai server web è stato inventato, appunto, il sistema dei DNS grazie al quale è possibile visitare un computer remoto senza conoscerne e digitarne l'IP ma attraverso una stringa decisamente più facile da ricordare.
IL DNS è una sorta di registro universale (o, più correttamente, un database distribuito organizzato in modo gerarchico) in cui i nomi di dominio vengono associati a specifici indirizzi IP. In pratica: l'utente digita una URL nel proprio browser il quale interpella il DNS al fine di instradare la connessione verso l'IP del server remoto.
I cambiamenti nei DNS devono propagarsi: significa che ogni modifica ci metterà qualche ora prima di essere vista da tutti. Se non stai attento, per un po' il sito potrebbe andare offline: ad esempio cambi server, cambi il record A per puntare a quello nuovo e cancelli i file dal server vecchi. Finché i DNS non si propagano, il sito rimarrà offline perché gli utenti verranno puntati sul server vecchio che non contiene più niente. Per aggiornare immediatamente i tuoi DNS, ricordati di applicare la zona nel plesk
Esistono diversi tipi di record DNS e ad ognuno di questi corrispondono diverse tipologie di informazioni.
I record più importanti di ciascuna zona DNS sono due: SOA e NS.
Record SOA (Start-Of-Authority) è molto particolare: per ciascuna zona DNS è possibile avere un solo record SOA il quale deve esserne posto all'inizio. Mediante questo record viene indicato qual è il server autorevole per una data zona. Di conseguenza si presuppone che il server specificato nel record SOA sia la miglior fonte di informazioni per quella particolare zona. Oltre a ciò, mediante questo record, vengono fornite alcune informazioni molto importanti come l'intervallo TTL ed il responsabile del DNS (del quale viene fornito l'indirizzo email). Normalmente il record SOA non può essere modificato, viene fornito già configurato.
Record NS: questi record (possono essere più di uno) sono normalmente inseriti subito dopo il record SOA ed indicano i server DNS cui è assegnata la risoluzione di un dato dominio. I record NS vengono registrati presso l'authority competente ed indicano gli specifici server in grado di "fornire risposte" circa un dato dominio.
Oltre a questi esistono numerosi altri tipi di record, i più conosciuti sono:
Record A: indica la corrispondenza tra un nome a dominio (ad es. "iltuosito.tld") ed uno (o più) indirizzi IP (IPv4), è il più importante, perché dice dove si trova fisicamente il server che ospita quel sito web.
Importante: se non vuoi complicarti la vita, usa un solo record A
Record AAAA: è come il Record A ma lavora con lo standard IPv6 e, pertanto, restituisce un indirizzo IPv6;
Record CNAME: sono usati per creare un alias, ovvero per fare in modo che lo stesso computer remoto sia noto con più nomi; uno degli utilizzi di questo tipo di record consiste nell'attribuire ad un host che offre più servizi un nome per ciascun servizio;
Record MX: indica a quali server debba essere inviata la posta elettronica per un certo dominio. Se utilizzate la posta elettronica certificata su un sottodominio del vostro dominio (es. pec.miodominio.it) potrete impostare il record MX secondo i parametri forniti dal vostro Operatore Pec;
Record PTR: il DNS viene utilizzato anche per realizzare la risoluzione inversa, ovvero per far corrispondere ad un indirizzo IP uno specifico nome di dominio; per questo si usano i record di tipo PTR (e una apposita zona dello spazio dei nomi in-addr.arpa).
Record TXT: sono utilizzati per associare campi di testo arbitrari ad un dominio; questi campi possono contenere una descrizione informativa oppure essere utilizzati per realizzare servizi come, ad esempio, i sistemi di verifica della posta elettronica basati su SPF o DKIM.
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